Mettere in scena la narrazione di figure mitiche (o mitizzate) come Jimi è una sfida che può essere affrontata in diversi modi. Solitamente si preferisce la didascalia biografica, altre volte si procede con un taglio più musicologico, ma raramente chi ne parla riesce ad avere una reale intimità con l’artista in oggetto, in bilanciamento con lo sguardo analitico. Hendrix, in particolare, lo si ama incondizionatamente o non lo si sopporta.
Ma per ragioni completamente diverse da quelle per cui si parteggia per i King Crimson, o li si considera una serie di fulminati tecnicisti.
Ma nel caso di Hendrix pochissimi saprebbero dire davvero perché.
Ecco, c’è Merlin che ve lo racconta.